Interpretare
il corpo
Veniamo dunque all'aspetto più personale di tutti, l'atteggiamento
del corpo sul palco.
Come un professionista nell'emettere una voce piccola in realtà non
canta con poca voce ma va ad agire sui parametri che permetto al suo
canto di essere minuto ma pur sempre presente, così anche il
corpo sul palco non deve mai scomparire.
Teniamo presente che tutto quello che noi facciamo sul palco vive in
una dimensione che non è quella reale, ma quella teatrale. Dobbiamo
rendere visibili i nostri gesti, espressioni, movimenti a tutto il
pubblico e non solo alle prime file quindi bisogna esagerare!
Questo non significa diventare dei polipi sbracciati ma che i gesti
che decidiamo di fare vanno fatti con sicurezza e in modo ampio,
visibile.
Tutto ciò
che il pubblico non percepisce come intenzionale viene
automaticamente percepito come indecisione, fuori luogo e quindi
brutto.
Camminiamo con calma in modo che anche i più distratti capiscano che
stiamo facendo dei passi in avanti, appoggiamo sempre il peso con
sicurezza scaricandolo al suolo prima di fare altri movimenti,
esageriamo gli sguardi che sono un grande mezzo di trasmissione ma
che per loro conformazione sono piccoli e sfuggevoli, non
intimoriamoci nel fissare qualcuno che ci sta fissando perché sarà
come dedicargli il brano che stiamo cantando.
Ricordiamoci sempre che dobbiamo essere coerenti con il nostro
sottotesto e quindi scegliere atteggiamenti in continuità con esso,
il solo fatto di scegliere di cantare un brano in piedi o da seduto
cambia completamente l'intenzione del brano.
Altri criteri di scelta possono essere: tenere in mano il microfono o
usare l'asta, stare ben eretti difronte al pubblico o più
rannicchiati, cantare di profilo,a tre quarti o in taglio, interagire
con i musicisti, col pubblico o estraniarsi come se si cantasse per
se stessi ecc ecc...
L'importante è rimanere sempre dentro il brano perché sul palco
anche quando non si canta... si sta cantando, evitiamo di
deconcentrarci nelle parti strumentali dei brani, manteniamo lo
sguardo presente e diretto sul pubblico per non interrompere la
comunicazione.
Un buon esercizio è quello di crearsi un'immagine di se da sotto il
palco, in base ai nostri gesti e movimenti immaginiamoci visti dal di
fuori in modo da controllare se quello che stiamo facendo è
veramente utile e convincente oppure no. Come l'orecchio è
l'organo di controllo esterno della voce, così l'immaginazione deve
diventarlo per la postura.
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