Frank Sinatra: The Voice
DOMANDA: QUAL'E' LA CARATTERISTA PIÙ IMPORTANTE DELLA VOCE DI SINATRA?
Pensando ad un
percorso di evoluzione del timbro vocale in America era impossibile astenersi
dal prendere in considerazione Frank Sinatra per quello che rappresenta
nell’immaginario collettivo (il suo soprannome The Voice parla da solo) e per quello che era il suo bagaglio
culturalmente: avendo origini italiane è riuscito ad innestarsi in un nuovo
territorio di musica popolare portando con se parte del bagaglio timbrico della
tradizione lirica italiana.
Francis Albert Sinatra (Hoboken
12 Dicembre 1915 – West Hollywood 14 Maggio 1998), figlio di genitori italiani emigrati negli
Stati Uniti, appartiene a quella categoria di cantanti a metà tra i cantanti di
musica popolare ed i cantanti jazz noti come crooner, termine traducibile in italiano con la definizione di cantante
confidenziale. Il termine, in effetti, ci aiuta nell’analisi del nostro
percorso riportando alla mente il fatto che, data l’invenzione del microfono,
questi cantanti non furono più obbligati ad avere un suono imponente e per
forza di cose standardizzato, ma potevano giocare con la loro voce facendo
perno su tutte quelle qualità vocali più vicine al parlato e che comprendevano
il sussurro, lo sbadiglio e così via.
Sinatra decise di voler fare il cantante dopo ave ascoltato Bing Crosby
alla radio e ne fu sicuramente il degno erede portando con se parte di quel
tipico timbro liricheggiante che la tradizione statunitense aveva ormai
assorbito ma con un atteggiamento vocale molto più variopinto atto a colorare
le sue interpretazioni rendendole estremamente convincenti. La grandezza di
Sinatra effettivamente sta anche nel suo essere attore e uomo di spettacolo,
fondendo tutte queste sue attitudini con il suo timbro caldissimo riesce a
trasportare l’ascoltatore dal semplice ascolto di una canzone all’ascolto di
una esperienza di vita effettivamente vissuta.
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I legami di Frank Sinatra con il jazz si situano su due livelli distinti
pur non essendo lui un improvvisatore di scat.
Esiste, in primo luogo, un puro legame di fatto per via di alcuni suoi
accompagnatori presi individualmente (per molto tempo pretese che Harry Edison
fosse presente durante le sedute di incisione), delle orchestre scelte (Count
Basie, Duke Ellington, Buddy Rich, Woody Erman), o ancora degli arrangiatori
(Johnny Mandel, Billy May, Quinci Jones, Neal Hefti). In secondo luogo, nel
modo stesso di concepire il canto: su tempo rapido o di mezzo Frank swinga e, nelle ballad in lui particolareggiate come in nessun altro, utilizza un feeling che è quasi quello dei grandi
improvvisatori. Se capita non rifugge dal correre qualche rischio nel fraseggio
o dall’introdurre qualche variante alla maniera d’uno strumentista.
Il timbro baritonale di Sinatra è pervaso da un gran numero di armoniche
che, accompagnando le note fondamentali, garantiscono spessore e calore al suo
timbro che viene poi spesso arricchito da attacchi vocali differenziati in base
al tipo di interpretazione che voleva far arrivare. La laringe sempre
lievemente abbassata gli consentiva uniformità nel timbro ma la mancanza di
spinta del fiato evitava la sensazione di voce troppo ispirata alla lirica e il
vibrato molto presente non era quasi mai sostenuto ma veniva lasciato sempre
scendere in dinamica evitando di diventare troppo presente e opprimente. La
caratteristica recitativa della sua voce emerge soprattutto quando decide di
sporcare il suo timbro con venature di asprezza più marcate usando il filtro
denominato twang dalla tecnica vocale
Voicecraft (quindi il suddetto
restringimento della laringe che conferisce punta e asprezza alla voce) e con
l’introduzione massiccia del fiato, tutte caratteristiche comuni alla voce
parlata che non fanno altro che rendere più attendibile la storia del brano di
turno che Sinatra cantava.
Si può dire che forti erano ancora in Sinatra le fondamenta timbriche belcantistiche pur non avendo un suono squillante e usando stratagemmi resi possibili dai microfoni per differenziarsi dalla lirica. Rimane comunque un timbro unico soprattutto per il calore complessivo in tutta l’estensione e per la capacità affascinante di essere interpretativamente convincente.
RISPOSTA: LA SUA CAPACITA' DI ESSERE CONVINCENTE IN RELAZIONE AL TESTO CANTATO. VISIONARE IL VIDEO PER AVERE UN IDEA PIÙ CHIARA DI QUELLO CHE INTENDO NEL CONFRONTO TRA ROBBIE WILLIAMS E FRANK SINATRA.
Notevolissimo, interesantissimo!!!! Quanto c'è da imparare: apri una porta e nella stanza scopri centro porte doce oguna ti porta in una nuova stanza.
RispondiEliminaAll'infinito.
GRAZIE, Michele!!!
Stefano Sergi
Grazie a te Stefano! Rimani connesso per altri interessanti approfondimenti :) E mi raccomando condividi questo blog sui tuoi social network!!!
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