Una voce unica
I grandi cantanti infatti sono
quelli che non sono accostabili a nessuno tranne che a se stessi.
Alla luce di
questa osservazione devo constatare che il principio di imitazione
così importante inizialmente (in quanto ci permette di avere una o
più figure di successo che ci accompagnano e ci stimolano nello
studio) resti troppo spesso radicato anche quando un cantante
dovrebbe avere il coraggio di tagliare il cordone ombelicale e
ricercare una propria strada. Questo processo può essere spiazzante e
rappresentare una svolta “pericolosa” nel proprio percorso
perché ci si sente soli con la propria voce ed esposti al mondo, ma
come si può crescere se non si accetta il rischio di proseguire la
propria vita non più accompagnati dai genitori? Allo stesso modo
dobbiamo prendere il coraggio di distanziarci dai nostri modelli che,
se prima ci hanno iniziato alle basi del canto, a lungo andare ci
ingabbieranno in stereotipi che non ci appartengono. In una nazione
dove la maggior parte dei gruppi pop-rock sono delle cover o tribute
band questa è la logica e dannosa conseguenza.
Tutti possono cantare?
Certamente si!
Bisogna però chiedersi per quale motivo cantiamo e quali sono le
nostre aspirazioni.
Chi crede in Dio
come me pensa che ognuno di noi ha ricevuto dei doni particolari che
nessun altro possiede e dovrebbe impegnarsi affinché questi
diventino le nostre principali attività nella vita, però nulla
vieta di amare la musica e cantare anche con un discreto successo,
gli effetti positivi del canto sono molteplici sia a livello mentale
che fisico quindi perché no.
Altro discorso
invece è per chi vuole intraprendere un percorso professionale, la
prima cosa da fare è cercare una figura in grado di aiutarci a
sviluppare le nostre caratteristiche, di colmare le nostre lacune (in
seguito darò dei consigli su come scegliere il proprio insegnante) e
di darci con franchezza il quadro della situazione su noi stessi.
continua...